Cammino Minerario Di Santa Barbara

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Tappa 08 - Variante (verso Punta delle Oche)

  • DébutCarloforte
  • ArrivéeCarloforte
  • Longueur totale39,2 km
  • Grimper768 m

TAPPA 08 – CARLOFORTE

DATI TECNICI

Lunghezza Tappa: 34,5 km

Guadagno/Perdita in elevazione: + 690 m / - 688 m

Pendenza max: 15,1% / -15,3%

Pendio medio: +2,9% / -3,5%

Partenza traghetto da PORTOVESME durata 40 min. circa

Partenza CARLOFORTE (Sbarco Traghetto) h: 0 m (slm).

Arrivo CARLOFORTE (Imbarco Traghetto) h: 0 m (slm).

Punto più Alto: (presso Loc. Guardia dei Mori) h: 185 m (slm).

Punto più Basso: (Porto di Carloforte): h: 0 m (slm).

 

VARIANTE 2 - VAI E VIENI PUNTA DELLE OCHE

Lunghezza Variante: 5,7 Km

Lunghezza Tappa con Variante: 40,2 Km

Guadagno/Perdita in elevazione: + 768 m / - 765 m

Pendenza max: 14,7% / -14,9%

Pendio medio: +3,0% / -3,4%

Innesto Variante (su strada per salire alla Loc. Guardia dei Mori) al Km 6,3 della Tappa

Uscita Variante (su strada per scendere dalla Loc. Guardia dei Mori) al Km 7,7 della Tappa

Punto più basso (Punta delle Oche - Parcheggio) h: 45 m(slm).

 

DESCRIZIONE TAPPA:

Preso il Traghetto da Portovesme, dopo appena 40/45 min. di traversata si attracca a Carloforte dove inizia la Tappa 08.

All’arrivo al porto, la Via Cavour con i suoi edifici in stile liberty e i grandi e centenari alberi di Ficus, accolgono il turista e scesi dalla nave si percorre questa via fino ad uscire nella parte settentrionale dell’abitato.

Svoltato a sinistra e presa Via Pertini, ci si addentra nella zona interna dell’isola e, seguendo il prolungamento della via su strada asfaltata, si arriva al bivio che ci immette nel primo vai e vieni che si percorre seguendo il naturale prolungamento della strada senza svoltare a sinistra.

Seguendo quindi la strada si inizia a scendere verso la Spiaggia di Cantagallina e, superata la piccola insenatura, si arriva presso gli edifici riqualificati che erano in passato il rimessaggio della Bilancelle che condotte dai Galanzieri facevano la spola tra Carloforte e le cale della costa sarda dove venivano caricati i minerali coltivati nelle diverse miniere per essere portati al porto di Carloforte e caricati sui bastimenti diretti verso la penisola italiana.

Da qui volendo è possibile raggiungere la rinomata spiaggia di Tacca Rossa.

Ritornando in salita al bivio intrapreso per iniziare il vai e vieni si svolta a destra e si continua a salire, arrivando dopo circa 1,1 Km al bivio con la prima Variante di questo percorso che come tutte le varianti contemplate per questa tappa si configura come un lungo vai e vieni.

 

 

Dal bivio per le Tonnare, preso girando a destra per fare la variante, si procede verso Nord per poche decine di metri, poi la strada piega a Ovest e dopo circa 1,3 Km si incrocia lo stradello che, girando a sinistra, volge a Nord iniziando la seconda Variante proposta che ci porta a Punta delle Oche.

 

VARIANTE 2 - VAI E VIENI PUNTA DELLE OCHE

Imboccato lo stradello si procede in discesa e dopo circa 3 Km, superata la roccia del Fungo che si può intravedere sulla destra del percorso, si raggiunge la zona della Punta delle Oche che rimane a picco sul mare.

Nei pressi dello slargo presso la scogliera è visibile un’antica tomba punica e alla base della scogliera è presente una grotta marina, meta ambita dei patiti di immersioni.

Proseguendo lungo lo stradello si inizia la salita che da quota 45 m (slm) ci porta a 185 m (slm) in poco più di 3 km di percorso, con una pendenza media del 4,6%.

Finita la salita si ritrova il percorso della Tappa sulla strada che in discesa prosegue verso Ovest.

Per chi non avesse intenzione di percorrere la variante, il percorso che prosegue sulla strada principale, continua a salire e, arrivando a quota 185 m, incontra il ritorno della variante e prosegue fino ad arrivare alla Loc. Gioia.

In prossimità di questa zona la strada percorsa presenta un bivio dove, girando a destra si inizia la terza variante proposta, mentre svoltando a sinistra si prosegue sulla tappa, evitando il lungo vai e vieni per Capo Sandalo.

Ripreso il percorso della Tappa presso la Loc. Gioia si prosegue verso Carloforte, arrivando nella zona più meridionale delle Saline dopo aver superato i due siti archeologici della Piramide (di origine nuragica) e del Nuraghe Laveria dove il Mastio del nuraghe è parzialmente integrato con le strutture diroccate della vecchia laveria.

Nei pressi delle Saline svoltando a sinistra è possibile accorciare il percorso rientrando subito a Carloforte dal percorso in Salina, mentre svoltando a destra si prosegue verso Sud-Ovest per intersecare la SP 03 e arrivare alla spiaggia La Caletta.

Il percorso poi procede percorrendo le strade che portano alle diverse spiagge, cale e scogliere, passando per il punto panoramico di Cala Mezzaluna, per la scogliera di Punta delle Colonne, per la spiaggia di La Bobba, per la spiaggia Guidi, per la spiaggia di Punta Nera, per la spiaggia di Girin e rientrando alla zona delle Saline per la spiaggia del Giunco.

Superato il cimitero e seguendo la strada asfaltata che lambisce la parte Nord Occidentale delle saline, si arriva all’ingresso del percorso dentro l’argine esterno delle Saline e, fatto questo percorso, si arriva direttamente sulla parte meridionale del Porto presso il centro abitato.

Da qui è possibile svoltare a sinistra e procedere verso la Torre di San Vittorio dove è ospitato un piccolo ma suggestivo Museo archeologico dell’isola.

Dopo la visita al museo (previo controllo di orari ed eventuale prenotazione), si ritorna al porto e si ritorna al molo di partenza dei traghetti.

Per chi volesse visitare Carloforte è opportuno puntualizzare che è un'isola linguistica ligure in quanto l'isola di San Pietro fu colonizzata, dopo secoli di abbandono, nel 1738 da genovesi provenienti da Tabarka, isola oggi collegata alla costa tunisina.

Il tessuto urbano caratterizzato dai carrugi tipici genovesi è assai apprezzato dai turisti che presso queste anguste viuzze trovano vari punti di ristoro dove è possibile gustare piatti a base di pesce ed in particolare di tonno.

Presso il porto è possibile ammirare la particolare struttura del Teatro Cavallera , mentre nel centro è possibile visitare il museo etnografico della Casa del Duca, dove una buona parte dell’esposizione è dedicata alla tradizione legata alla pesca del tonno (di particolare pregio in queste acque).

Nella parte più alta del paese sono ancora ben visibili le mura di cinta e la Porta del Leone. Finito il giro turistico di Carloforte che si apprezza meglio fatto a piedi, ci si imbarca per ritornare a Portoscuso.

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