Stage 01 mountain - Variant to San Benedetto, Malacalzetta and Arenas
- StartIglesias
- ArrivalFluminimaggiore
- Total Length49,1 km
- Difficulty by CycleMedium
- Climb up1405 m
VARIANTE BAUEDDU-ARENAS
Lunghezza Tappa con Variante: 47,5 Km
Guadagno/Perdita in elevazione: + 1405 m / - 1533 m
Pendenza max: 15,1% / -15,5%
Pendio medio: +4,6% -3,9%
Innesto Variante (Bivio San Benedetto su SS 126) al Km 4,58 della Tappa
Uscita Variante (Bivio Tempio di Antas su SS 126) al Km 14,8 della Tappa
Punto più alto (su sterrata San Benedetto – Malacalzetta): h: 625 m (slm).
VAI E VIENI BAUEDDU – ARENAS -BAUEDDU
Lunghezza VAI e vieni: 7,9 Km
Punto inizio/fine (Baueddu): h: 512 m (slm).
Punto più alto (Arenas chiesa di Santa Barbara): h: 578 m (slm).
VARIANTE BAUEDDU-ARENAS
Presa la strada che porta a San Benedetto (Iglesias) si inizia a salire e, dopo aver affrontato alcuni tornanti, si arriva presso il borgo minerario, dove poco prima dell’ingresso al borgo è presente una fonte d’acqua.
All’inizio dell’abitato, sulla destra del percorso, nell’edificio di maggior presenza che mostra i fregi della società mineraria Vieille Montagne (società belga che nel 1872 prese la concessione mineraria), si trova la Posada della Fondazione CMSB dove volendo, previa prenotazione, si può soggiornare.
Il borgo minerario di San Benedetto che, con la realizzazione della scuola nel 1907 assunse la caratteristica di centro moderno, è ancora parzialmente abitato e manifesta ben visibili gli elementi dei trascorsi minerari come il mirabile Pozzo Zimmermann e i ruderi di alcuni edifici industriali tra cui la grande laveria, e al centro la chiesa di Santa Barbara
Prendendo la sterrata dalla periferia occidentale di San Benedetto, superato il campo sportivo, si inizia a salire sui monti che dominano a Nord il piccolo borgo minerario e, dopo aver passato il sito che ospita una piccola necropoli a Domus de Janas non visitabile perché di proprietà privata, si aprono degli scenari sulla vallata sottostante e sul lato opposto del versante dove si notano ancora gli elementi connotativi del trascorso minerario della zona ed in particolare risalta la stazione sospesa della decauville dove oggi si vedono ancora i vagoncini arrugginiti.
La sterrata sale per circa 3,7 Km dai 380 m (slm) di quota del borgo di san Benedetto fino a circa 625 m (slm) con una pendenza media del 6,5%. Dal punto più elevato si domina la valle sottostante e, tramite un passaggio a Nord, si scende sull’altro versante verso il sistema minerario abbandonato di Malacalzetta, incontrando prima i ruderi degli edifici industriali e la piccola laveria con i suoi archi di pietra e dopo, sulla piccola valle montana, i resti delle diverse abitazioni.
Si procede poi sempre su sterrata alla volta della zona di Baueddu dove il bivio propone due strade, una che sale verso il borgo minerario di Arenas e l’altra che invece scende verso il sito archeologico di Antas.
VAI E VIENI BAUEDDU – ARENAS -BAUEDDU
Per chi volesse proseguire da Baueddu verso il borgo minerario di Arenas, la strada sempre su sterrata scende e risale snodandosi fra i boschi di leccio e querce, arrivando ad Arenas dove, oltre la piccola chiesa in stile alpino dedicata a Santa Barbara, si trova anche la Posada della Fondazione CMSB e poco prima di arrivare al borgo è ancora ben visibile il castello del Pozzo Lheraud.
Ritornando indietro sulla strada fatta, si ritorna all’incrocio di Baueddu per poi proseguire in discesa su sterrata, alla volta della zona archeologica di Antas.
Ripreso il percorso della Variante, da Baueddu si scende verso Antas, dove al finire della sterrata si trova l’ampio spiazzo asfaltato dei parcheggi che servono il sito archeologico del tempio di Antas e del vicino Villaggio Nuragico, visitabili.
Il tempio di Antas è un tempio punico-romano dedicato all'adorazione del dio eponimo dei sardi Sardus Pater Babai (Sid Addir per i cartaginesi). Il sito archeologico comprende anche un villaggio e una necropoli nuragica, un tempio punico, un tempio romano e delle cave romane.
Proseguendo sulla strada asfaltata che passa ai bordi di una pregevole vallata contraddistinta da alcuni olmi centenari, si arriva al bivio che ci immette sulla SS 126, riprendendo il percorso della tappa in direzione Fluminimaggiore.
Non volendo intraprendere la variante, è possibile proseguire sulla SS 126 che dal bivio di San Benedetto prosegue pressoché in costante salita per circa 6,10 Km fino ad arrivare al passo di Genna Bogai (557 m slm) con una pendenza media del 4,8%.
Superato il passo, si inizia a scendere e dopo svariati tornanti si supera prima il Borgo Montano di Sant’Angelo (Frazione di Fluminimaggiore) e poi il bivio per Antas, punto di arrivo della Variante, fino ad arrivare all’incrocio e al sottopassaggio per le Grotte di Su Mannau.
Le grotte di Su Mannau sono un complesso carsico di circa 8 Km che si articola in due tronconi principali originati da due corsi d’acqua distinti, il Rio Placido e il Rio Rapido.
Solo in parte visitabile, nelle sale aperte alla fruizione è possibile ammirare concrezioni, stalattiti e stalagmiti (la più alta misura 11 metri), colonne che si innalzano fino a 15 m, cristalli di aragonite, laghi sotterranei. E’ importante anche per gli aspetti archeologici, al suo interno sono stati rinvenuti i resti di alcune lucerne votive ad olio, di origine nuragica e manufatti di epoca fenicia e romana. È assai probabile che anticamente (circa 3000 anni fa) il sito fosse un tempio ipogeico dove sacerdoti nuragici praticavano antichi riti legati all'acqua sacra.
Preso il bivio a sinistra, si passa sotto la statale per arrivare al sito attrezzato di Su Mannau dove, previo controllo degli orari e dei periodi di chiusura, si può visitare la grotta, che oltre a presentare particolari concrezioni carsiche (i fiori di grotta in particolare) presenta anche un’importante parte archeologica.
Usciti dalla grotta, il percorso prosegue prendendo la sterrata che porta da qui alla miniera di Su Zurfuru, un bell’esempio di recupero museale che, previa prenotazione, è possibile visitare.
Ripreso il percorso si procede in leggera salita sulla sterrata panoramica che arriva alla grande sorgente di Pubusinu e alla casa dell’Ing. Carlo Marx (in Sardegna dal 1875 e morto nel 1900, lo studioso che per primo capì la stretta correlazione tra le formazioni dell’anello metallifero dell’iglesiente e dei relativi giacimenti di galena argentifera e piombo e che fu l'artefice della introduzione dei processi meccanici nelle laverie della Sardegna), ora rinomato agriturismo.
Ristorati presso la fonte si scende percorrendo la sterrata sul versante opposto a quello fatto per salire a Pubusinu e si scende alla volta di Fluminimaggiore dove finisce la Tappa montana.